Digitale
ESTATE 2022 IN PRESENZA, DEGUSTAZIONI ONLINE
L'estate dell'enoturismo sarà positiva, ma tra le esperienze più richieste, oltre a quelle a diretto contatto con la natura, restano le degustazioni online
Non sembrano così lontani i tempi in cui il circuito enoturistico italiano potrà tornare a contare 14 milioni di visite e un giro d’affari di 2,5 miliardi di euro annui come nel 2019. Il miglioramento del clima di fiducia sta portando il settore a credere nella possibilità di ripartire con grande rapidità. Una delle prove è racchiusa nel XVIII Rapporto sul turismo del vino, presentato al Vinitaly 2022 da Città del vino, Donne del vino e Associazione Puglia in più. Ma tra le esperienze enoturistiche che tornano in presenza ancora più ricche di richieste e offerte, continuano a tenere banco le degustazioni di vino online.
Il trono del turismo enogastronomico resta occupato stabilmente dal vino. Il comparto ha superato la prova della pandemia, evidenziando in due anni una crescita del 2% del numero di aziende con coltivazione di uva e confermandosi come catalizzatore nelle prenotazioni online delle esperienze. È l'evidenza che emerge dall'ultimo Rapporto sul Turismo Enogastronomico Italiano, di cui è autrice Roberta Garibaldi e realizzato sotto l’egida dell’Associazione Italiana Turismo Enogastronomico.
Oltre alle passeggiate tra le vigne, gli assaggi panoramici o all’ombra di un albero, il "Report Enoturismo e vendite direct to consumer 2022” pubblicato da Divinea identifica le 10 esperienze più richieste del 2021 da parte di appassionati e visitatori delle cantine italiane. Oltre ai primi posti in cui si incontrano esperienze nella natura, sono in crescita nuove tendenze. Dopo l’esperienza all’aria aperta al primo posto come preferenza enoturistica - insieme all’esperienza enogastronomica esclusiva e personalizzata - al netto della degustazione classica c’è la degustazione online, che rimane una scelta ancora “top” per il pubblico di appassionati. Resta una valida alternativa per connettere le cantine con chi non ha la possibilità di recarsi fisicamente, soprattutto durante la bassa stagione enoturistica si legge, in un articolo pubblicato da Federvini. Tra le altre richieste: il pic-nic, passeggiate a piedi o a cavallo in vigna, soprattutto durante la stagione estiva; un’esperienza romantica per l’anniversario o per sposarsi; attrattive per la famiglia, come un piccolo parco giochi, la degustazione con le marmellate, fino al personale dedicato che tiene compagnia ai più piccoli mentre i genitori si godono la visita in cantina.
“Il digitale - ha ricordato di recente il ministro del turismo Massimo Garavaglia - interviene in tutte le fasi dell’offerta turistica: è fondamentale nella prenotazione, nel viaggio, nella ristorazione, nei divertimenti, negli acquisti che si possono fare nel nostro Paese e una volta tornati a casa, e anche nel feedback. Tutte le fasi sono intercettate in maniera trasversale dalla digitalizzazione”. “L’Italia ha un problema però - ha aggiunto Garavaglia - siamo il Paese più cliccato del mondo. Tutti vogliono venire nel nostro Paese, ma poi non scaliamo la classifica delle destinazioni più visitate e a gennaio eravamo quinti. Dobbiamo cambiare passo”.
L'estate dell'enoturismo sarà positiva. Che fosse tornata la voglia di viaggiare si era già visto a Pasqua e durante i recenti ponti festivi, come quello del 25 Aprile, quando 15 milioni di italiani si erano messi in viaggio verso le destinazioni turistiche. Ma quali saranno le tendenze dell’estate? Un’idea si è avuta alla Bit, la Borsa internazionale del turismo. «Si conferma il trend di vacanze sempre più naturali e sostenibili, coniugate anche alla storia e alla cultura», si legge in un comunicato stampa della fiera milanese. In particolare «l’estate 2022 sarà votata a un modo di viaggiare “slow”, ovvero etico e responsabile. Il turista lento cerca soprattutto esperienze autentiche, da vivere in sicurezza e tranquillità come risposta al post-pandemia e agli scenari internazionali». In quest’ottica «tra le vacanze più ambite - indica sempre la Bit - ci saranno quelle attive e all’aria aperta improntate allo sport e al benessere». A volte anche con un tocco di lusso e di glamour, come nel caso del glamping, il campeggio di lusso. Oppure delle vacanze in camper. Tra le principali tendenze il ritorno del cicloturismo (un settore che secondo il ministro Garavaglia «vale 15 miliardi del Pil») e i cammini, da quelli spirituali a quelli naturali.
L’Italia turistica riparte e lo fa puntando forte sull’offerta gastronomica Made in Italy scrive il quotidiano Repubblica. Questo l’obiettivo di Enit (agenzia nazionale per il turismo) che ha introdotto, in collaborazione con il ministero del Turismo, un piano di rilancio dell’immagine del nostro Paese all’estero. E per farlo ha scelto di mettere in evidenza le eccellenze della cucina della Penisola all’interno di un piano di promozione da 52 milioni di euro. Ambasciatore del mondo food e ristorazione è, in prima battuta, lo chef Massimo Bottura, «ma ci sono anche altri componenti della squadra che conta anche Renzo Rosso, Bebe Vio, Federica Pellegrini, Stefano Boeri, Roberto Bolle e Marco Balich» aveva detto Roberta Garibaldi, amministratore delegato di Enit e figura di riferimento per lo sviluppo del turismo enogastronomico nazionale. C’è un patrimonio da far scoprire (e riscoprire) soprattutto ai turisti stranieri: 825 prodotti igt, 5.056 prodotti agroalimentari tradizionali, quasi 335 mila imprese di ristorazione, oltre 23 mila agriturismi, 114 musei tematici legati al gusto e 173 strade del vino e dei sapori: una “mappa del tesoro" la cui ricerca parte dallo schermo di un computer o di uno smartphone. Secondo Garibaldi «il viaggio enogastronomico parte dal desiderio di saperne di più su un cibo particolare o su una cultura gastronomica specifica. Durante il lockdown i contenuti sull’enogastronomia sono stati quelli più fruiti, soprattutto online. Le degustazioni digitali sono state implementate nel corso dei mesi: sono diventate più numerose, piacevoli e coinvolgenti. Nei prossimi mesi si potrebbe lavorare maggiormente sullo storytelling e sul livello qualitativo delle proposte. Le degustazioni virtuali hanno premiato gli sforzi di ogni settore. Le cantine, per esempio, hanno investito molto nei wine club, un modello di marketing rivolto a valorizzare il turismo locale».